Ignazio Porro verso la metà del 1800 introdusse la celerimensura (misura veloce). Il Porro inventò anche lo strumento per l’effettuazione della celerimensura che fu chiamato cleps (dal fatto che i goniometri erano nascosti).
Il cleps è l’odierno tacheometro. La celerimensura può essere utilizzata per il rilievo, sia di zone di grande e media estensione che di zone di piccola estensione.
L’avvento della fotogrammetria aerea, ha fatto perdere interesse alla celerimensura per i rilievi di grande estensione, ma per rilievi di media e piccola estensione rimane il metodo più usato ed anche il più conveniente dal punto di vista economico. Nel rilievo celerimetrico si staziona su punti di coordinate note o meno e si “batte” la stadia posizionata alternativamente sui picchetti posti intorno al punto di stazione. Di norma da ogni stazione si rileva una zona circolare di raggio mediamente non superiore ai 150 m se si opera con strumenti ottico meccanici (tacheometri o teodoliti), o anche fino a qualche chilometro se si opera con teodoliti elettronici.
Egli scrisse anche un trattato sulla celerimensura, di cui è riportato il link per avere maggiori informazioni.
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